ARCHIVIO STORICO
Archivio Sargiacomo
L’illustre lancianese Filippo Sargiacomo (1830-19229) si laureò a Napoli nel 1854 in Architettura e Ingegneria. Tornato nella sua città rivestì diverse cariche pubbliche e nel 1868 diventò architetto comunale.
Svolse un ruolo fondamentale nello sviluppo urbanistico e nella riqualificazione architettonica della città. Nel 1879 ebbe l’incarico di redigere il primo piano regolatore di Lanciano. Il piano pose rimedio alle carenze infrastrutturali, individuando le direttrici di sviluppo della città e curandone, oltre all’assetto urbanistico, il risanamento igienico e il miglioramento della viabilità e dell’edilizia pubblica e privata con la realizzazione dell’attuale Corso Trento e Trieste, l’apertura di piazza Plebiscito e il riempimento del fossato della Pietrosa.
Come libero professionista progettò molti edifici privati e attuò interventi di ristrutturazioni e miglioramenti. Notevoli sono gli interventi sugli edifici di culto, di rilievo è il restauro della cattedrale della Madonna del Ponte nel 1870. Altre sue opere furono la sistemazione del palazzo di Giustizia in via dei Tribunali nel 1862, l’ampliamento della sede comunale tra il 1870 ed il 1874 e le pavimentazioni stradali, tra le quali quelle di via del Popolo, via dei Frentani e piazza Plebiscito nel 1870. Svolse lavori ingegneristici anche in altre città, ottenendo riconoscimenti dagli amministratori, attraverso attestati di stima e ringraziamento, per le sue opere eccelse.
Nell’aprile 1911 viene nominato Ingegnere capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Lanciano e il 3 settembre chiederà di andare in pensione all’età di 91 anni.
Il suo archivio era conservato nella residenza dell’ingegnere Sargiacomo a palazzo De Giorgio a Lanciano, dove vi realizzò tutte le sue opere e i suoi studi. Alla sua morte il fondo venne smembrato: una parte fu trasferita a Venezia, dove subì danni e probabili dispersioni a causa di un incendio, mentre anche la parte rimasta a Lanciano, abbandonata all’incuria, perdeva l’ordine originario.
Intorno al 1970, il proprietario provvide al recupero e alla ricomposizione del fondo, nonché ad un primo, approssimativo riordinamento. L’archivio è stato poi dichiarato di notevole interesse storico con provvedimento del 12 novembre 1999 e depositato temporaneamente presso la Sezione di Archivio di Stato di Lanciano, dove è stato sottoposto al riordinamento definitivo.