Alfredo Paglione e “Lo Splendore dell’Immagine”

Alfredo Paglione parla dal palco della sala convegni, seduti vicino a lui altri relatori
Il Sig. Paglione firma un catalogo durante l'inaugurazione della mostra da lui donata al comune

Alfredo  Paglione: un mecenate d’altri tempi.

Anticamente i mecenati erano uomini facoltosi e amanti del bello che, per accrescere il proprio prestigio personale, commissionavano opere d’arte agli artisti. Erano scopritori di talenti, ruolo che ha contribuito a elevare la vita culturale dell’epoca in cui vivevano. Tali figure potevano apparire controverse in quanto il sostegno economico garantito agli artisti rischiava di limitare la libertà di espressione e la creatività degli stessi, che, per garantirsi un sostegno economico, mettevano la propria creatività e perizia al servizio di qualcuno. Nel corso dei secoli il mecenatismo si è evoluto con la società e le necessità della stessa. Ad oggi ci sono diverse aziende, fondazioni o privati che pongono la propria attenzione alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico nazionale e internazionale.
Alfredo Paglione, mercante d’arte, fine conoscitore e profondo appassionato di pittura e scultura è stato ed è un mecenate d’altri tempi. Un uomo che ha dedicato quasi tutta la sua vita all’arte. La sua “Galleria 32” di Milano è divenuta negli anni punto di riferimento per artisti famosi quali Attardi, Bonichi, Calabria, Carroll, Fontana, Frangi, Grosz, Guttuso, Manzù, Mulas, Ortega, Picasso, Rauschenberg, Sassu, quest’ultimo anche cognato, e tanti altri non solo artisti ma anche letterati e uomini di cultura. Un uomo “generoso” che non ha mai dimenticato la sua terra d’origine, l’Abruzzo, una terra in cui, come ha espresso lo storico e critico Parmiggiani, ha voluto “accendere dei fuochi”, ovvero attraverso le sue donazioni ha dato vita a nuovi musei e creato una rete con i luoghi espositivi già esistenti. Secondo Paglione l’arte è strettamente legata all’immagine perché «l’arte è comunicazione esplicita, è il dialogo attivo tra l’artista e gli altri, è uno spazio di ricerca e segno distintivo per chi insegue con tenacia i valori autentici e universali della poesia e della bellezza». Per questa ragione ha fortemente voluto donare alla città di Lanciano, luogo ricco di storia, arte e cultura, una collezione di quarantadue opere di quattro grandi artisti, Arturo Carmassi, Claudio Bonichi, Gaston Orellana e Robert Carroll. La mostra dal titolo “Lo Splendore dell’immagine” è ospitata in una delle sale del Polo Museale Santo Spirito. L’auspicio è che queste opere, a lui care, possano trasmettere quel fascino culturale capace di riempire i cuori, la mente e gli occhi di ogni spettatore.

Angela Troilo

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